Nel mondo della difesa personale, le tecniche di disarmo da arma da fuoco hanno spesso un fascino particolare. Esse vengono proposte in vari corsi e stili come una soluzione possibile a una situazione estremamente pericolosa: quella di trovarsi di fronte a una pistola puntata contro di noi. Tuttavia, queste tecniche, pur dando una sensazione di controllo e sicurezza mentale, devono essere trattate con estrema cautela, soprattutto quando applicate a contesti urbani e civili. Vediamo perché.
Perché le tecniche di disarmo vengono proposte?
Il fascino delle tecniche di disarmo da arma da fuoco deriva, in buona parte, dalla psicologia della difesa personale. Immaginare una situazione in cui si ha una pistola puntata contro è già di per sé estremamente stressante. Il solo fatto di conoscere una tecnica che permetta di “risolvere” questa minaccia, seppur in modo ipotetico, dona un senso di controllo in una situazione che altrimenti risulterebbe totalmente fuori dalla nostra portata. Ciò porta a un appagamento psicologico: sapere che esiste una possibilità di difendersi in un contesto così estremo può far sentire più preparati, più sicuri. Ma, come vedremo, questa sensazione è spesso ingannevole.
L’origine delle tecniche di disarmo
Le tecniche di disarmo da arma da fuoco, così come molte altre tecniche avanzate di autodifesa, provengono da contesti militari. È importante capire perché queste tecniche hanno senso in un ambiente militare, ma non altrettanto in un contesto civile.
- I militari non sono minacciati per motivi economici – diversamente dai civili, che possono essere minacciati con una pistola per furti o rapine, i militari vengono presi di mira per ragioni strategiche. L’obiettivo di chi punta loro un’arma non è ottenere denaro o beni, ma il controllo della loro persona, spesso per ottenere informazioni vitali, e in alcuni casi per condurre a un’esecuzione. Di fronte alla prospettiva di essere torturati o uccisi, un soldato potrebbe preferire rischiare e tentare il disarmo.
- I militari indossano protezioni – durante un disarmo, se un militare venisse colpito, molto probabilmente il colpo potrebbe andare a colpire il plate del giubbotto antiproiettile, il che ridurrebbe significativamente il rischio di lesioni mortali. Questo fattore di sicurezza consente ai militari di tentare il disarmo con una minore probabilità di subire danni letali, un lusso che i civili non hanno.
- In guerra, il pericolo è onnipresente – in un contesto bellico, dove i colpi vaganti e i morti sono una realtà quotidiana, la mentalità è radicalmente diversa. Si vive costantemente sotto minaccia, e tentare il tutto per tutto può sembrare una scelta logica. In questo contesto, la possibilità di morire è sempre presente, quindi affrontare una minaccia con la prospettiva di combattere per la propria vita è una scelta razionale.
Perché è irresponsabile proporre il disarmo in un contesto urbano
Quando si parla di civili e contesti urbani, però, la situazione cambia drasticamente. La minaccia, in questi casi, ha motivazioni completamente diverse e, di conseguenza, le risposte devono essere altrettanto differenti. La maggior parte dei casi di minaccia con armi da fuoco in contesti civili sono mosse da motivi economici: soldi, cellulari, macchina, indumenti, gioielli, etc. In questi casi, la priorità del delinquente è ottenere rapidamente ciò che desidera e andarsene, non uccidere.
Tentare un disarmo in una situazione del genere è altamente pericoloso. Se il delinquente è stressato e agitato, il solo movimento verso l'arma può provocare una reazione impulsiva, facendo scattare il colpo. E non solo. I proiettili non colpiscono solo chi è direttamente minacciato: in un contesto urbano, un colpo vagante può viaggiare per circa un chilometro e colpire persone innocenti. Questo introduce un rischio che va ben oltre la persona minacciata.
Inoltre, molti fattori tecnici legati all’arma stessa complicano ulteriormente la situazione:
- diverse armi hanno diverse caratteristiche: alcune pistole richiedono una pressione significativa sul grilletto per sparare, altre richiedono una pressione minima. Alcune hanno sistemi di sicurezza, altre no. Durante una situazione di grosso stress, valutare rapidamente quale tipo di arma ci si trova di fronte è praticamente impossibile per dei civili.
- Il disarmo funziona solo se l'arma è a portata di mano: insegnare tecniche di disarmo può far sembrare possibile intervenire in ogni situazione, ma in realtà, se l'arma non è a una distanza molto ravvicinata e accessibile, le probabilità di successo diminuiscono drasticamente.
La posizione del KUAI
Il KUAI, pur essendo uno stile di difesa personale di derivazione militare, non promuove il disarmo da arma da fuoco in un contesto urbano per civili. Il motivo è semplice: il rischio non vale la ricompensa. Se la minaccia è dettata da motivi economici, consegnare ciò che viene richiesto (denaro, oggetti di valore, chiavi, etc.) può salvarti la vita senza complicazioni ulteriori. Il tentativo di disarmo, invece, aumenta esponenzialmente il rischio di ferirsi o di far partire colpi che potrebbero colpire altre persone.
Ms Chatty Gipit